esercizi di stile: soggettivo II (il capo)

Allora c’ho questa applicazione software arrivata da poco, ma che stiamo utilizzando bene, integrata nel ciclo produttivo dell’azienda per aumentarne l’efficienza piuttosto che la produttività. Non so se mi spiego. Solo che non ne ho un prospetto informativo corretto, mi mancano delle informazioni basilari. Quello che vorrei ottenere direi che è una specie di analisi tecnica e circostanziata di questa applicazione, che non sgarri insomma, che ci si possa fare affidamento. La chiedo al mio informatico nuovo, che lui è uno smanettone e queste cose le sa fare, poi mi sembra che stia sempre lì a cazzegg…perdere tempo, ascoltando le sue musichette, non mi convince. Dev’essere un progetto interessante questo, lo terrà occupato per un po’. Non è mica un’applicazione da ridere questa, sai queante persone la usano solo da noi? Lo chiamo appena arriva, come al solito svogliato, che si muove al rallentatore quando si toglie il cappotto piuttosto che il cappello. E non lo posso vedere. Gli spiego la situazione in maniera precisa e quello mi fa una marea di domande, che come al solito non ha capito dove voglio arrivare, ma mica tutti, non so se mi spiego. Gli dico di pensarci un po’ su.
Nel pomeriggio non lo vedo tornare subito, dicendomi che mi ha inviato per mail l’analisi tecnica? È stato più veloce di quanto immaginassi. Ora non posso guardarci, lo farò la prossima settimana, credo, spero, ma devo ammettere che questo bamboccione ogni tanto ne imbrocca una. Poi gli dico grazie, che ringraziare è importante sempre, me l’hanno detto all’ultimo corso aziendale di team building per project manager, che modestia a parte, una certa esperienza ce l’ho.

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