il tempo acuminato

I bambini non dubitano mai, neppure per un momento, che i vecchi enormi alberi sotto cui giocano dureranno in eterno; che loro cresceranno forti come i padri, fertili come le madri, che vivranno e saranno felici e alleveranno a loro volta i propri figli lì dove sono nati. Che cos’è che ci ha impedito di vivere nel tempo come i pesci nell’acqua, come gli uccelli nell’aria, come i bambini? È colpa dell’Impero! L’Impero ha ceato il tempo della storia. L’Impero ha deciso di esistere non nel tempo lento, ricorrente, circolare delle stagioni, ma in quello acuminato del trionfo e della sconfitta, del principio e della fine, della catastrofe.


[J.M. Coetzee, Aspettando i barbari
trad. Maria Baiocchi, Einaudi 2000, p. 167]