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Berlinale 65, il reportage: secondo giorno

Berlino è molto fredda, ma se non altro le giornate sono molto belle.
Ne approfitto per fare qualche giro e poi andare a Kudamm in cerca di qualche biglietto all’Haus der Berliner Festspiele. In particolare, stasera ci saranno due film in concorso: Als wir träumten, atteso film del tedesco Andreas Dresen, e Gone with the bullets, film cinese diretto e recitato dalla star (in Cina) Wen Jiang. Al primo tentativo, mi procuro il biglietto del secondo film, mentre per Als wir träumten dovrò tornare più tardi.
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Berlinale 65, il reportage: primo giorno

Il viaggio per Berlino parte benissimo, con un ragazzo tedesco di due metri che mi sviene addosso in bus. E continua con i passeggeri che mi guardano come maschere di pietra mentre io mi chino su questo poveraccio steso sul pavimento del bus (mea culpa, non l’ho preso al volo) per controllare che sia ancora vivo. Per la cronaca, l’unico ad aiutarmi a rimetterlo in piedi è stato un altro immigrato. Non c’entra niente col festival, ma dovevo dirlo.
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Berlinale 65, il reportage: prologo

Dopo il toccata e fuga dell’anno scorso, quest’anno ho deciso di dedicare cinque giorni alla Berlinale e di organizzarmi meglio.
Ho studiato il programma con anticipo, registi, attori, trame, nazioni, filmografie, suggerimenti. Ho anche sfruttato l’ottimo sito della Berlinale per ipotizzare un programma personale e prenotare in anticipo i biglietti, non volendo fare ancora corse e/o file interminabili fuori dai cinema.
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GOGBOT 2014

IMG_0465Ieri è finito il GOGBOT 2014.
Io, del GOGBOT, non sapevo nulla fino a pochi giorni fa.
Poi è capitato che la città olandese più vicina al confine fosse ˈɛnsxəˌdeː, e che proprio a ˈɛnsxəˌdeː si svolgesse il famigerato GOGBOT. Nonostante questo, non sapevo bene cosa aspettarmi, il che mi ha aiutato a rimanere sorpreso, positivamente. Non ho voglia di fare un reportage completo, anche se ce ne sarebbero da dire, così mi limito a qualche punto essenziale:

  • il centro nevralgico del festival (e della città) è una chiesa sconsacrata, piena di installazioni audiovisive (vedi foto)
  • fra gli spettatori c’erano un sacco di vecchi e bambini, partecipi anche delle performance più sperimentali
  • gli stand e le proposte erano le più eterogenee possibili, ma più erano estreme più erano belle (vabbè, questo sempre)

Che le foto parlino da sole.
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Fascismo abbandonato

Ho scoperto questa pubblicazione su quel fantastico sito che è ISSUU sugli edifici fascisti abbandonati, le colonie in particolare. Dando per assodato che l’architettura fascista (specie se lasciata a se stessa per decenni) ha un fascino innegabile, ho pensato di condividere questo bel libro fotografico del fotografo Dan Dubowitz:


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Tre giorni da blogger non accreditato alla Berlinale 2014

Visto che ultimamente i miei viaggi non riescono a essere più di una toccata e fuga, continua la rubrica tre giorni da…

Questa volta sono andato a Berlino espressamente per il Festival del Cinema, un evento da sempre ammirato come una cosa lontana e finalmente vissuto (un pochino) in prima persona. Ho sfruttato l’occasione di trovarmi a vivere più vicino del solito a Berlino e la relativa economicità della mini-trasferta: andata e ritorno per 34 euro con un bus più comodo di qualsiasi volo Ryanair, pernottamento al risparmio in uno splendido AirB&B migliore di tanti ostelli, biglietti presi all’ultimo momento correndo da un cinema all’altro. Per il resto niente tappeto rosso, presentazioni, conferenze stampe, premiazioni, vips, ma soprattutto niente accrediti. Dopotutto non sono certo un blogger nel senso comune del termine, né un addetto ai lavori (purtroppo). Bene così, che tanto quel che mi interessava erano i film (disse la volpe all’uva).
Siamo già stati[[1. io e la Fede]] a Berlino in passato così che non abbiamo avuto l’esigenza di fare i turisti questa volta e ci siamo concentrati davvero solo sui film, imparando anche un sacco di cose sui festival del cinema. Le mie uniche esperienze erano con il BFI London Film Festival e il Sitges Film Festival, minori e non certo paragonabili con la Berlinale. Seguono resoconto dettagliato della tre giorni e informazioni utili per non rifare i nostri stessi errori.
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(breve) viaggo in Portogallo #21

EPILOGO – SOUVENIR
Alla fine, oltre ai ricordi, alle foto, alle parole, i viaggiatori hanno portato con loro in Italia diverse cose. Fra cui un formaggio, divenuto ormai acido, nonostante tutte le rassicurazioni della negoziante di Lisbona, un diario di viaggio incompleto per colpa di penne disperse e malfunzionanti, due agendine dell’Università di Coimbra, qualche mappa, un millione di volantini e biglietti da visita, e un cd di Fado del grande Joao Carlos, con dedica. Continue Reading →

(breve) viaggio in Portogallo #19

GIORNO 7 – PISCINAS DAS MARES
Dopo aver lasciato i bagagli nell’accogliente camera del Residencial Borsalino, ed essersi accorti ancora una volta dell’incredibile numerazione civica portoghese (la quale prevede audaci salti di numeri in modo da poter presentare come plausibile sequenza di numeri sulla strada qualcosa come: 253 – 289 – 315 – 347), i due viaggiatori si dirigono alle famose, e vicine, Piscinas das Marés. Continue Reading →