L’immortalità

Non si può raccontare

«Cos’è che stai scrivendo di preciso?».
«Non si può raccontare».
«Peccato».
«Quale peccato. Vantaggio. I nuovi tempi si gettano su tutto ciò che è stato scritto per trasformarlo in film, programmi televisivi o fumetti. Poiché in un romanzo è essenziale solo quel che non si può dire altro che con il romanzo, in ogni adattamento resta solo quel che non è essenziale. Se un pazzo che oggi scrive ancora romanzi vuole salvarli, deve scriverli in modo che non si possano adattare, in altre parole, in modo che non si possano raccontare».
Continue Reading →

Il volto

«Il viso è come il nome. Dev’essere avvenuto verso la fine dell’infanzia: a forza di osservarmi nello specchio, ho finito per credere che quello che vedevo ero io. Ho un ricordo assai vago di quel periodo, ma so che scoprire l’io deve essere stato inebriante. Poi, però, arriva il momento in cui stai davanti allo specchio e ti dici: sono io, questo? e perché? perché ho solidarizzato con questo qui? che me ne importa di questa faccia? E allora tutto comincia a crollare. Tutto comincia a crollare.»

Continue Reading →