Thomas Bernhard

Stimoli

Prima di pranzo ho sfruttato il terrazzo per l’ultima volta forse (abbiamo i muratori in casa), finendo di leggere Pubblici discorsi di Paolo Nori.
Ci sono autori (dovrei dire libri, ma dico autori) che mi stimolano molto, e mentre li leggo, o subito dopo, non riesco a stare fermo con la testa, i pensieri si accumulano, le riflessioni, le idee sorgono spontanee. Questi autori (Auster, DeLillo, Bernhard e altri, anche Nori) mi danno soprattutto stimoli. Stimoli a leggere e scrivere altro. Persino sul blog, che ultimamente stava perdendo un po’ d’attrattiva.
E quindi ci scrivo.

Parole del 2015

Quando non gliene frega più nessuno, quando ogni cosa ha perso di senso, quando ci si è trovati al cospetto della morte, nudi e indifesi ancora una volta, come sempre, ora, senza nessun motivo, mi è venuta voglia di fare quel gioco della settimana delle classifiche. Senza classifiche. Senza regole. Senza niente.

Solo qualche libro che mi è passato per le mani e vale la pena di essere ricordato.
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Un brutto posto

Se qui piove incessantemente per sei o sette settimane e la gente diventa pazza in questa pioggia incessante, pensai, per non togliersi la vita ci vuol davvero una gran forza di volontà. Ma la metà di tutti quelli che vivono qui prima o poi in realtà la vita se la tolgono, non vanno in rovina per conto loro, come si suol dire. Questi non hanno altro che il cattolicesimo o il partito socialista, le due istituzioni più ripugnanti del nostro tempo.

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Fondamentalmente

Il nostro punto di partenza è sempre lo stesso, non sappiamo mai niente di niente, non c’è niente di cui abbiamo un’idea sia pur minima, così diceva, pensai. Non appena esaminiamo un argomento qualsiasi, rischiamo di soffocare nell’enorme quantità di materiale che in ogni campo è a nostra disposizione, la verità è questa, così diceva, pensai. E pur sapendo tutto ciò, riesaminiamo continuamente da capo i nostri cosiddetti problemi intellettuali e ci lasciamo sedurre da un’idea impossibile: creare un prodotto intellettuale. Questa sì che è follia! così lui, pensai. Fondamentalmente siamo capaci di qualsiasi cosa, e altrettanto fondamentalmente siamo destinati a fallire in ogni cosa, così diceva, pensai.

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Cognizione

Perlopiù quelli che suonano il pianoforte, anche se celeberrimi, non sanno nulla della propria arte, disse. È vero, dissi io, ma questo succede anche in tutti gli altri campi dell’arte, è esattamente così nella pittura, nella letteratura, dissi, e nemmeno i filosofi hanno cognizione di cosa sia la filosofia. Gli artisti non hanno quasi mai cognizione della propria arte.

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