Improvvisamente il pubblico sparisce e la musica rallenta, si smorza, e sul palco non rimane che Bono – lo stadio si è svuotato, la band è svanita – e il messaggio, il suo messaggio, dapprima vago, diventa più preciso, e quando lui annuisce verso di me e io annuisco a mia volta ogni cosa infine mi è chiara, il mio corpo è vivo e brucia, va a fuoco, e dal nul arriva un lampo bianco e accecante che mi avvolge, e a quel punto sento il messaggio, anzi, riesco addirittura a vederlo aleggiare sopra la testa di Bono in tremanti lettere arancione: – Io… sono… il… demonio… e… sono… identico… a… te…
[Bret Easton Ellis, American Psycho
trad. Giuseppe Culicchia, Einaudi 2014, pp. 176-177]