Ieri è finito il GOGBOT 2014.
Io, del GOGBOT, non sapevo nulla fino a pochi giorni fa.
Poi è capitato che la città olandese più vicina al confine fosse ˈɛnsxəˌdeː, e che proprio a ˈɛnsxəˌdeː si svolgesse il famigerato GOGBOT. Nonostante questo, non sapevo bene cosa aspettarmi, il che mi ha aiutato a rimanere sorpreso, positivamente. Non ho voglia di fare un reportage completo, anche se ce ne sarebbero da dire, così mi limito a qualche punto essenziale:
- il centro nevralgico del festival (e della città) è una chiesa sconsacrata, piena di installazioni audiovisive (vedi foto)
- fra gli spettatori c’erano un sacco di vecchi e bambini, partecipi anche delle performance più sperimentali
- gli stand e le proposte erano le più eterogenee possibili, ma più erano estreme più erano belle (vabbè, questo sempre)
Che le foto parlino da sole.
Dentro alla chiesa sconsacrata
Fuori
Altrove anche le scale facevano parte delle installazioni
Per quanto riguarda i concerti, mi sono perso i pezzi da novanta, ma mi sono consolato con gli orgaanklap e Gelbart
In mezzo a tutto ciò mi sono beccato anche due performance live di Paul Prudence e Francisco López.
E non fate finta di non conoscerli.
[…] è finito il Gogbot 2015. Mi è sembrata un’edizione minore, almeno rispetto a quella del 2014, ma ne è valsa la pena come al solito. Oude Markt (la piazza), Grote Kerk (la chiesa) e Concordia […]