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It follows

Ieri sera ho visto un film horror al cinema, non so da quanto tempo non succedeva.
Il film in questione è It follows, del giovane regista americano David Robert Mitchell.
La trama è semplice: una maledizione trasmettibile tramite il sesso fa sì che si venga seguiti (lentamente ma inesorabilmente) da una “cosa” che assume sembianze diverse a seconda di chi la vede (e solo i maledetti la possono vedere) e che soprattutto punta ad ammazzare nei modi più disparati le proprie vittime.
Poteva essere un teen horror qualsiasi, ma.
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Victoria – quasi una rece

Ieri ho visto Victoria al cinema, dopo averlo “perso” alla Berlinale di quest’anno.
Film a metà fra il generazionale, fra immigrati sudeuropei a Berlino e le gang di True Berliners (vedi anche Als wir träumten, sempre dalla selezione ufficiale della Berlinale 2015), e il noir, con tanto di rapina alla banca. Il film è proprio spaccato a metà fra questi due eventi/mood, ma ho un sacco di considerazioni da fare (che non c’entrano troppo con la trama).
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Fata Morgana

Nell’età dell’oro, l’uomo e la donna vivono in armonia.
Ora, per esempio, sono ripresi dall’obiettivo della macchina da presa, tutti e due con la morte negli occhi, il sorriso sulle labbra e le mani protese verso la vita.
Il correre ha il potere di ritemprarli entrambi. Anche il sollevamento pesi è salutare. Addirittura balsamico sarà per loro il salto dal faro, nel nulla.

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Der Hobbit

Ci sono film che mi posso permettere di vedere in tedesco, per cui è più importante il grande schermo che la totale comprensione dei dialoghi. O perché assenti (vedi All is lost) o perché ininfluenti (vedi Der Hobbit). Però non posso dire che sia univocamente un pregio per il film.
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Le non-classifiche del 2014 #2: qualche film

I film di questa non-classifica sono tutti (o quasi) visti proiettati nel 2014.
Questo non vuol dire che siano strettamente del 2014, ma insomma, ecco.
Che poi molte volte l’anno di uscita sia il 2013 è dovuto ai ritardi di distribuzione, non è colpa mia.
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Blind

BLINDOggi, mentre si vengono a sapere i premi di Berlino 2014 e scopro di avere avuto l’occasione (ma non averla colta) di vedere diversi film premiati (come Aimer, Boire et Chanter o Tui Na (Blind Massage)), ripenso a Blind, il film della sezione Panorama che mi ha colpito di più fra i pochi(ssimi) visti. Non ha vinto niente all’interno della sezione, ma la cosa non mi preoccupa molto.
Quando penso a questo film, penso inevitabilmente che la trama si potrebbe riassumere in un “donna non esce di casa da quando è diventata cieca, ma riesce a superare infine la propria apatia e le proprie fobie grazie alla scrittura e all’immaginazione”, che mi suonerebbe vagamente simile a qualcosa che ho scritto. Ma ovviamente Blind è un bel film e non si può ridurre a queste poche parole.
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