il tempo

Gli estremi della noia e del pieno ritmo di lavoro hanno una visione del tempo che è, in fondo, uguale: qualcosa che è «riempito», o dal nulla, o da qualche cosa. Il tempo viene qui esperito come qualcosa che deve essere «fatto passare» o che è fatto passare. Il tempo non viene esperito come tempo.

Continue Reading →

questo sei tu

La familiarità con cui ci tocca l’opera d’arte è al tempo stesso, ed in modo enigmatico, lo sconvolgimento ed il crollo di tutto ciò che è usuale. Essa non ci dice soltanto, in uno sgomento misto insieme di gioia e di terrore, «Questo sei tu»; essa ci dice anche: «tu devi cambiare la tua vita».

Continue Reading →

if people are friends

Moreover, friendship would seem to hold cities together, and legislator would seem to be more concerned about it than about justice. For concord would seem to be similar to friendship, and they aim at concord among all, while they try above all to expel civil conflict, which is enmity. Further, if people are friends, they have no need of justice, but if they are just they need friendship in addition; and the justice that is most just seems to belong to friendship.

Continue Reading →

l’unica distinzione

PK: Che fai, ridi di me?
Gorthan: Io non esiterei un attimo a eliminarti, mentre tu…
PK: È questa la differenza tra le nostre due razze.
Gorthan: Ti sbagli, sono identiche. Non hai studiato la tua storia a scuola?
L’unica distinzione è che noi evroniani concludiamo le guerre molto più in fretta.

Continue Reading →

like a sick person

It is correct, then, to say that a person comes to be just from doing just actions and temperate from doing temperate actions; for no one has the least prospect of becoming good from failing to do them.
The many, however, do not do these actions. They take refuge in arguments, thinking that they are doing philosophy, and that this is the way to become excellent people. They are like a sick person who listens attentively to the doctor, but acts on none of his instructions.

Continue Reading →

perché

Il messaggio che voglio trasmettervi è questo: fingete di avere un libero arbitrio. Pur sapendo che non è così, è fondamentale che continuiate ad agire come se le vostre decisioni avessero un peso. Non è la realtà a essere importante, quanto piuttosto ciò che si crede e credere a una menzogna è l’unico modo di sfuggire al coma vigile. A questo punto la civiltà dipende dall’illusione Forse, anzi, è sempre stato così.
Eppure, visto che il libero arbitrio è un’illusione, chi sprofonderà nel mutismo acinetico e chi invece non lo farà è già scritto. È tutto predeterminato, non ci si può fare niente. Nessuno può scegliere l’effetto che gli farà l’Oracolo, alcuni di voi soccomberanno e altri no, e avervi inviato questo avvertimento non altererà una simile proporzione. Dunque, perché mai l’ho fatto?
Perché non avevo scelta.

Continue Reading →

un duello continuo

Come tutti i veri artisti Filippo Scòzzari è un mondo, e come tale è costretto a farci periodicamente i conti, col “mondo”, in un duello continuo fatto di insofferenza, fastidio, scherno, furore: ma, sorprendentemente, anche di pietas e di assoluzione.

Continue Reading →