Più in generale, si viveva un periodo ideologicamente strano, in cui ognuno in Europa occidentale sembrava persuaso che il capitalismo fosse condannato, e persino condannato a breve scadenza, che vivesse i suoi ultimissimi anni, senza che però i partiti dell’ultrasinistra riuscissero a sedurre al di là della loro clientela abituale di masochisti astiosi. Un velo di cenere sembrava essersi sparso sulle menti.
l’economia
Il delitto, disse a Jasselin, le pareva un atto profondamente umano, collegato naturalmente alle zone più oscure dell’essere umano, ma umano comunque. L’arte, per fare un altro esempio, era collegata a tutto: alle zone oscure, alle zone luminose, alle zone intermedie. L’economia non era collegata a quasi niente, solo a quanto c’era di più meccanico, di più prevedibile nell’essere umano. Non solo non era una scienza, ma non era un’arte, in definitiva non era quasi un bel niente.
impossibile
È impossibile scrivere un romanzo, gli aveva detto Houellebecq il giorno prima, per la stessa ragione per cui è impossibile vivere: a causa delle pesantezze che si accumulano. E tutte le teorie della libertà, da Gide a Sartre, non sono che immoralismi concepiti da scapoli irresponsabili. Come me, aveva soggiunto, cominciando la sua terza bottiglia di vino cileno.
l’uomo occidentale
“Che cosa definisce un uomo? Qual è la prima domanda che si pone a un uomo, quando ci si vuole informare della sua condizione? In alcune società, gli si chiede dapprima se sia sposato, se abbia dei figli; nelle nostre società, ci si interroga in primo luogo sulla sua professione. È il suo posto nel processo di produzione, e non il suo status di riproduttore, a definire innanzitutto l’uomo occidentale.”
messaggi
Essere artista, ai suoi occhi, significava innanzitutto essere sottomesso. Sottomesso a messaggi misteriosi, imprevedibili, che si dovevano dunque definire “intuizioni” in mancanza di meglio e in assenza di ogni credenza religiosa; messaggi che comunque comandavano in maniera imperiosa, categorica, senza lasciare la minima possibilità di sottrarvisi — a meno che non si volesse perdere ogni nozione di integrità e ogni rispetto di se stessi.
la parola scritta sulla parete
TULLIO Una nobilissima tradizione romana. Seneca e Lucrezio. Marco Antonio… Ma per quale ragione dovrei pensare al suicidio?
PUBLIO Ma come! È… è una via d’uscita!
TULLIO Il suicidio, Publio, non è una via d’uscita: è la parola «uscita» scritta sulla parete.
tanto più è simile alla verità
TULLIO Tutto ciò che non innalza il tono… è arte. Tutto ciò che non imita la vita ma fa tic-tac… Tutto ciò che è monotono… che non canta come un gallo… Quanto più una cosa è monotona, tanto più è simile alla verità.
un’oasi
TULLIO Un cesso, Publio, si distingue dalla Persia solo per le dimensioni. Peggio ancora, l’uomo stesso è un vicolo cieco. Perché anche lui non è che un mezzo metro di diametro. Nel migliore dei casi. Comunque lo si misuri, in metri cubi o in metri anatomici…
PUBLIO Cioè uno spazio nello spazio?
TULLIO Già. La cosa in sé. Una gabbia all’interno di una cella. Un’oasi di orrore in un
deserto di noia. Come dice il poeta.
senza un prima e un dopo
PUBLIO Tutto al mondo è determinato da quello che viene prima e da quello che viene dopo. Senza un prima e un dopo un fatto non è un fatto.
TULLIO E allora cos’è?
PUBLIO E che ne so! Un’attesa. La condizione del «prima». Oppure un «dopo» tirato per le lunghe.
TULLIO Barbaro! Inguaribile, insopportabile barbaro! E ha pure il coraggio di ordinarsi Orazio!
PUBLIO Piantala di latrare!
TULLIO Io latrare? Barbaro, ottuso, dissennato barbaro! Perché un fatto senza un prima e un dopo è il Tempo. Puro e semplice.
per questo esiste la democrazia
PUBLIO Quanto a me, me ne andrei al Senato. Che meraviglia, quando piove, starsene seduti in Senato e ascoltare come vengono discusse le leggi. Votare… Naturalmente io sarei «pro». «Pro» cosa non importa. Qualcun altro invece sarebbe «contro». Che differenza fa? Per questo esiste la democrazia. Io, poi, sono un positivista di natura. E quando finalmente le mani si alza, per tutta la sala non ti dico l’ondata di effluvi… Ascelle… Non per nulla votare con la minoranza è sempre più piacevole…