Signore, c’è di che ridere sentendo il gran rumore che si fa a proposito della nocività dei film di gangster per i giovani, quando nelle nostre sale cinematografiche la mente di adulti e ragazzi viene avvelenata in modo sistematico da commenti della peggior specie che accompagnano le pellicole dei cinegiornali vansittartiani ispirate dal MOP. Ci può essere qualcosa di più nefasto delle notizie di guerra date da British Movietone, e da Universal News? La malvagia esultanza di fronte alle scene che mostrano «Huns» morti, antiche città tedesche rase al suolo, civili tedeschi vaganti tra le macerie della propria città? Nessuno dubita degli orrori indicibili delr egime nazista. […] Quando essi raggiungevano la massima ampiezza, ben prima della guerra e anche dopo il suo inizio, abbiamo sentito levarsi ben poche voci su quegli orrori… Adesso che il nemico non ha più nessuna legittimità di parola, tutti i trucchi ben noti della cinepresa e quelli ancora più sconci dei commentatori sono mobilitati per rappresentare il popolo tedesco, agli occhi irriflessivi del pubblico in sala, come un branco di lupi. I commentatori sono degni allievi del Dr. Goebbels, tedeschi della peggior specie.
[Ludwig Wittgenstein, da Wittgenstein’s Nachlass, Oxford University Press 2000,
da Il mito moderno del progresso, di Jacques Bouveresse,
trad. Alberto Folin, Neri Pozza 2018, pp. 56-57]