inesperienza

INESPERIENZA. Il primo titolo dell’Insostenibile leggerezza dell’essere: «Il pianeta dell’inesperienza». L’inesperienza come qualità della condizione umana. Nasciamo una volta per tutte e non potremo mai ricominciare un’altra vita con le esperienze della vita precedente. Usciamo dall’infanzia senza sapere che cos’è la giovinezza, ci sposiamo senza sapere cosa vuol dire essere sposati, e persino quando entriamo nella vecchiaia non sappiamo dove stiamo andando: i vecchi sono bambini ignari della loro vecchiaia. Da questo punto di vista, la terra dell’uomo è il pianeta dell’inesperienza.


[Milan Kundera, Ottantanove parole, da Praga, poesia che scompare, 1985
trad. Giorgio Pirotti, Adelphi 2024, pp. 65-66]