Ratificando furbescamente la richiesta di prodotti dozzinali, esso inaugura l’armonia totale. Giudizio critico e competenza specifica sono messi al bando, e bollati come la presunzione di chi si crede superiore agli altri, mentre la cultura, che è così democratica, ripartisce equamente i suoi privilegi fra tutti. Di fonte alla tregua ideologica che si è instaurata, il conformismo dei consumatori, come l’impudenza della produzione che essi tengono in vita, acquistano, per così dire, una buona coscienza. Esso si accontenta della riproduzione del sempre uguale.
[Max Horkheimer, Theodor W. Adorno, Dialettica dell’illuminismo, 1944
trad. Renato Solmi, Giulio Einaudi 1997, pp. 141-142]