l’amusement è il prolungamento del lavoro

L’amusement è il prolungamento del lavoro nell’epoca del tardo capitalismo. Esso è cercato da chi aspira a sottrarsi al processo lavorativo meccanizzato per essere poi di nuovo in grado di affrontarlo e di essere alla sua altezza. Ma nello stesso tempo la meccanizzazione ha acquistato un potere così grande sull’uomo che utilizza il suo tempo libero e sulla sua felicità, essa determina in modo così integrale la fabbricazione dei prodotti di svago, che egli non è più in grado di apprendere e di sperimentare altro che le copie e le riproduzioni dello stesso processo lavorativo.

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lo sforzo da gastrite

Ho già detto che trovo spiacevoli questi frammenti di vite non mie. Lorenzo sul treno Roma-Fiumicino mi ricorda sua moglie – lo sforzo da gastrite di dare un filo narrativo alla vita, il terrore inconfessato che non valga, la serenità a un passo e irraggiungibile, l’errore di coinvolgere Tarkovskij per inquadrare un viaggio pagato dai genitori.

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come può un figlio

Il padre si dedica da sempre a un’elaborazione personale della fede cristiana. Dice delle idee del figlio: «Dobbiamo consumare tutto il consumabile, tutti i prodotti della civiltà occidentale e delle altre che ci stanno imitando, con abnegazione, senza sforzarci di pensare al futuro adesso che non è più pensabile. Bisogna esaurire il ciclo. È come saper morire».
Nico sositene di aver sentito il padre pronunciare queste frasi. Sono frasi alla Berengo. Quindi potrebbero essere del padre. Non mi immagino conversazioni del genere. Non con mio padre, almeno. Né ora dopo gli ictus né prima. Secondo la madre questo approccio di Nico è una causa persa e la complicità filosofica di padre e figlio è un impedimento alla crescita di Nicolino, che la madre – e Daria, e altri – chiamano “Il Delicatino”. Come può un figlio fuggire dalla malinconia di un padre?

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la condizione più interessante

Vada in Francia, amico, dove le costituzioni cambiano come le mode, là può sperimentarle tutte, una dopo l’altra, e passare da una monarchia alla repubblica, e da questa di nuovo al dispotismo; là può, in rapida successione, essere ora grande, ora piccolo, e ridiventare infine del tutto insignificante, il che resta per l’umanità pur sempre la condizione pi interessante.

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un bel niente

Cosa c’è per noi di più importante, nel giorno del Giudizio Universale, che uno sguardo retrospettivo al pianeta che ci vacilla sotto i piedi e che deve ora sprofondare con i suoi paradisi e le sue prigioni, con i suoi manicomi e le sue repubbliche di dotti? Cerchiamo perciò in quest’ora estrema, in cui stiamo per farla finita con la storia del mondo, di esaminare brevemente e sommariamente ciò che abbiamo intrapreso e concluso su questo globo da quando esso è emerso dal caos. Da Adamo in qua è una bella serie di anni – ammesso che non si voglia addirittura considerare valido il calcolo del tempo dei cinesi –, e cosa abbiamo combinato in tutto questo tempo? Io affermo: un bel niente!

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prendi la cosa dal suo lato divertente

Prendi la cosa dal suo lato divertente, giacché è spassoso, e ne vale la pena, assistere come spettatore, fino all’ultimo atto, a questa grande tragicommedia che è la storia del mondo; e da ultimo potrai goedere del piacere tutto particolare di stare alla fine di tutte le cose come unico superstite sulla cima più alta e fischiare da solo l’intera rappresentazione, per poi precipitare, selvaggio e furioso come un secondo Prometeo, nell’abisso.

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this is where seduction begins

There is no longer a stage, not even the minimal illusion that makes events capable of adopting the force of reality – no more stage either of mental or political solidarity: what do Chile, Biafra, the boat people, Bologna, or Poland matter? All of that comes to be annihilated on the television screen. We are in the era of events without consequences (and of theories without consequences).
There is no more hope for meaning. And without a doubt this is a good thing: meaning is mortal. But that on which it has imposed its ephemeral reign, what it hoped to liquidate in order to impose the reign of the Enlightenment, that is, appearances, they, are immortal, invulnerable to the nihilism of meaning or of non-meaning itself.
This is where seduction begins.

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