Povera Lucienne, a credere che in altre condizioni avremmo potuto farcela. Non ci sono condizioni oggettive. Ho mai sentito un fuoco ardente covare sotto la brace? Macché… Ho un bell’interrogare il mio animo, sondarlo, non vi scopro nessuna vibrazione profonda. Negli spazi grigi della mia interiorità, ci sono soltanto macerie, sotto altre macerie, sotto altre macerie. Ma se ci sono le macerie, forse una volta c’è stato un tempio, colonne luminose, un altare ardente? È solo una supposizione. Forse non c’è mai stato altro che il caos.
[Eugène Ionesco, Il solitario (Le Solitaire), 1973
trad. Gabriella Bosco, Mondadori 1989, p. 21]