Cosa c’è per noi di più importante, nel giorno del Giudizio Universale, che uno sguardo retrospettivo al pianeta che ci vacilla sotto i piedi e che deve ora sprofondare con i suoi paradisi e le sue prigioni, con i suoi manicomi e le sue repubbliche di dotti? Cerchiamo perciò in quest’ora estrema, in cui stiamo per farla finita con la storia del mondo, di esaminare brevemente e sommariamente ciò che abbiamo intrapreso e concluso su questo globo da quando esso è emerso dal caos. Da Adamo in qua è una bella serie di anni – ammesso che non si voglia addirittura considerare valido il calcolo del tempo dei cinesi –, e cosa abbiamo combinato in tutto questo tempo? Io affermo: un bel niente!
[Bonaventura (Ernst August Friedrich Klingemann), Veglie, 1804,
trad. Patrizio Collini, Marsilio 1990, p. 139]