come una freccia (assassina)

Se la fantascienza è l’apparato mitologico della tecnologia moderna, allora il suo mito è tragico. La «tecnologia» o la «scienza moderna» (uso queste parole come vengono usate solitamente, in una forma abbreviata mai messa in discussione che indica le scienze «dure» e l’alta tecnologia fondate su una continua crescita economica) sono imprese eroiche, prometeiche, fatiche di Ercole, concepite come trionfi, e quindi in ultima istanza come tragedie. La narrativa che incarna questo mito sarà altrettanto trionfalistica (l’Uomo che conquista la Terra, lo spazio, gli alieni, la morte, il futuro) e tragica (l’apocalisse, l’olocausto, prima o poi).
Se però si elimina la modalità lineare e progressiva del Tempo come freccia (assassina) che è propria del tecno-eroismo e si ridefiniscono la scienza e la tecnologia fondamentalmente come sacchetti della spesa culturali piuttosto che come strumenti di dominazione, uno dei piacevoli effetti collaterali è che la fantascienza può essere vista come un ambito molto meno rigido e angusto, nient’affatto prometeico o apocalittico, e in effetti come un genere più realistico che mitologico.


[Ursula K. Le Guin, La teoria letteraria del sacchetto della spesa
da I sogni si spiegano da soli. Immaginazione, utopia, femminismo, Sur 2022, p. 148]