Esercizi di stile: tattile

Raggiungo l’ufficio in bicicletta, stringendo il manubrio gommoso e il lettorino lucido che mi suggerisce i Bloodhound Gang.
Appena mi appoggio alla scomoda sedia della mia postazione, vengo afferrato per le spalle dal capo reparto. Mi fa tutto un discorso intangibile su un’applicazione software che abbiamo comprato, poi mi dice “smanetta un po’ e poi fammi sapere”.
Si sbottona solo dopo qualche spintarella e capisco che si aspetterebbe di mettere le mani su di un’analisi scritta e levigata del prodotto in questione (compito normalmente della ditta che ha prodotto e fabbricato il software).
Nel pomeriggio, dopo aver consunto sia i tasti che i polpastrelli per battere mail, ottengo finalmente il suddetto documento da un programmatore un po’ ruvido. Inoltro l’analisi del software al mio capo reparto, il quale mi ringrazia mollemente e mi elogia senza stringermi la mano.

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