Il comodino, cosa c’è dentro

Bisogna sapere che il mio comodino è un po’ particolare. Come molte cose della mia casa è stato trovato per strada, e forse non aveva neanche quel ruolo in origine. Ad ogni modo ora è il mio comodino. Traballa su un piede solo (centrale), pesa tantissimo, si apre solo dall’alto, è bordeaux ed è stato rinominato Il Buco Nero.

Dentro ci sono: numerosi depliant del cinema dell’ultimo anno e mezzo, auricolari rotti, plastica da imballaggio con le bolle (credo si chiami pluriballo qualcosa di simile), documenti importantissimi di assicurazioni sanitarie, codici di attivazione dell’UPS, una piantina di Enschede, il programma completo dell’ultima Berlinale (la sessantacinque), il programma del Gogbot dell’anno scorso, la ricevuta del portatile, un dattiloscritto e relative correzioni a mano, millemila inutilissimi Kontoauszugen cartacei, lettere personali (ebbene sì, cartacee), un biglietto di Buon Natale, quattro libri del corso di tedesco, due quaderni e le fotocopie sparse dello stesso corso, il manoscritto di una pièce teatrale sui generis, un libro di un altro corso di tedesco, un foglio giallo, una tavola grammaticale (di tedesco), un’agenda, il blocco (cartaceo anche questo) degli orari dei bus e dei treni di Münster del 2012, un depliant dell’UKM, delle pile scadute, un quaderno di appunti dimenticati.
Temevo peggio.

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