La nostra meta

L’Aghios lo intendeva, perché anche lui aveva sofferto di paure quando ancora la vita non gli aveva insegnato quanto minacciosa essa fosse. Aveva sognato di quegli animalucci piccoli, rapidi, inafferrabili e schifosi, roditori e insetti quando ancora non aveva sospettato che prima o poi l’avrebbero raggiunto, e di grandi oscurità prima di sapere che l’oscurità era la nostra meta.


corto viaggio sentimentale
[Italo Svevo, Corto viaggio sentimentale, 1928 (incompiuto),
Liberliber 2013, p.40]