a chi è necessaria?

Da bambino la maestra mi diceva sempre la stessa cosa: “In questo tema hai voluto parlare di troppe cose in una volta sola e hai fatto una gran confusione”. Già, ma come si fa a sapere quando si deve smettere?
“Devi lavorare di sintesi”, mi ripetevano alle superiori. E all’accademia di belle arti:
“Dipingere è sapersi fermare”.
Ma questa operazione di semplificazione, da operare in tutto e sempre, è vera? Voglio dire… a chi è utile? A chi è necessaria?


[Ausonia, Interni (edizione integrale),
001 edizioni, p. 313]