l’ultimo gradino

A ottantadue e ottant’anni, non usano la televisione per evadere ma per stare tenacemente aggrappati alla vita che gli sfugge — in una sola cosa mi somigliano: la loro strategia per la serenità tende ad annullare i dispiaceri invece che a moltiplicare i piaceri (ma l’ultimo gradino li fregherà, la morte). C’è forse una via emiliana al buddismo.


[Walter Siti, Troppi paradisi]