non sono mai riuscito a uscire

In cima, una colonna cede e le due estremità si spostano. Ancora non è crollato nulla. Non riesco più a ritrovare l’uscita. Scendo, poi risalgo. Una torre-labirinto. Non sono mai riuscito a uscire. Abito per sempre un edificio che sta per crollare, un edificio intaccato da una malattia segreta. – Calcolo, dentro di me, per divertirmi, se una massa così prodigiosa di pietre, marmi, statue, muri che stanno per cozzare fra loro saranno molto imbrattati dalla gran quantità di materia cerebrale, di carne umana e di ossa sbriciolate.


[Charles Baudelaire, Reliquat du «Spleen de Paris»,
da Roberto Calasso, L’innominabile attuale, Adelphi 2017, p. 164]