Parole del 2015

Quando non gliene frega più nessuno, quando ogni cosa ha perso di senso, quando ci si è trovati al cospetto della morte, nudi e indifesi ancora una volta, come sempre, ora, senza nessun motivo, mi è venuta voglia di fare quel gioco della settimana delle classifiche. Senza classifiche. Senza regole. Senza niente.

Solo qualche libro che mi è passato per le mani e vale la pena di essere ricordato.

  • Il soccombente – Thomas Bernhard

Ho un nuovo Dio nell’Olimpo, bellissimo e crudele.

  • Il libro di sabbia – J.L.Borges

La splendida utopia di un uomo che ha 76 anni.

  • Il Maestro e Margherita – Mikhail Bulgakov

L’ultimo libro fantastico possibile viene dalla Russia e forse da molto oltre.

  • Axiomatic – Greg Egan

Non è letteratura, ma il futuro prossimo che si sta avvicinando.

  • Kaddish per il bambino non nato – Imre Kertész

La trilogia si chiude in un trionfo disperato di crudele lucidità.

  • Cuore di tenebra – Joseph Conrad

Quale orrore! Quale orrore!

Ce ne sarebbe ancora qualche decina, ma cito solo una bonus track:

    • I misteri dei ministeri – Augusto Frassineti

Campanile meet Kafka + Borges + DFW per satirizzare nella maniera più destrutturata possibile il più grande dei mali inventato dall’uomo: la burocrazia. Qualcosa che viene dal futuro, dal presente, o dagli anni ’50 italiani.

Infine, le uniche poesie possibili sono quelle di Beckett, da leggere, rileggere, recitare, in tutte le lingue possibili, ma soprattutto nei loro silenzi.