scrivi

Scrivi, ti prego. Due righe sole, almeno, ache se l’animo è sconvolto e i nervi non tengono più. Ma ogni giorno. A denti stretti, magari delle cretinate senza senso, ma scrivi. Lo scrivere è una delle più ridicole e patetiche nostre illusioni. Cediamo di fare cosa importante tracciando delle contorte linee nere sopra la carta bianca.


[Dino Buzzati, 26 ottobre 1957 (da In quel preciso momento)]