soggettivo

esercizi di stile: soggettivo III (il programmatore referente)

Stavo ascoltando Caustic Window per i fatti miei, quando controllo la posta e ho cinque mail in un giorno solo di un tipo di non so quale azienda a cui avremmo venduto un software. Che ne so. Controllo, ed effettivamente è quello di cui mi sono occupato. Cosa vuole? L’analisi tecnica? Ma se l’ho già mandata al suo capo un mese fa. Vabbè, gliela rimando così mi lascia in pace.

esercizi di stile: soggettivo II (il capo)

Allora c’ho questa applicazione software arrivata da poco, ma che stiamo utilizzando bene, integrata nel ciclo produttivo dell’azienda per aumentarne l’efficienza piuttosto che la produttività. Non so se mi spiego. Solo che non ne ho un prospetto informativo corretto, mi mancano delle informazioni basilari. Quello che vorrei ottenere direi che è una specie di analisi tecnica e circostanziata di questa applicazione, che non sgarri insomma, che ci si possa fare affidamento. La chiedo al mio informatico nuovo, che lui è uno smanettone e queste cose le sa fare, poi mi sembra che stia sempre lì a cazzegg…perdere tempo, ascoltando le sue musichette, non mi convince. Dev’essere un progetto interessante questo, lo terrà occupato per un po’. Non è mica un’applicazione da ridere questa, sai queante persone la usano solo da noi? Lo chiamo appena arriva, come al solito svogliato, che si muove al rallentatore quando si toglie il cappotto piuttosto che il cappello. E non lo posso vedere. Gli spiego la situazione in maniera precisa e quello mi fa una marea di domande, che come al solito non ha capito dove voglio arrivare, ma mica tutti, non so se mi spiego. Gli dico di pensarci un po’ su.
Nel pomeriggio non lo vedo tornare subito, dicendomi che mi ha inviato per mail l’analisi tecnica? È stato più veloce di quanto immaginassi. Ora non posso guardarci, lo farò la prossima settimana, credo, spero, ma devo ammettere che questo bamboccione ogni tanto ne imbrocca una. Poi gli dico grazie, che ringraziare è importante sempre, me l’hanno detto all’ultimo corso aziendale di team building per project manager, che modestia a parte, una certa esperienza ce l’ho.

esercizi di stile: soggettivo I (dipendente)

Arrivo in ufficio in bicicletta, ascoltando i Rammstein, che fa un freddo bestia. Non faccio in tempo a togliermi il cappotto che il capo reparto mi viene a cercare. Non si capisce cosa vuole, po’ le balle e finalmente capisco che vuole il documento di analisi di un software che abbiamo comprato da poco. Ma perché lo chiede a me! Queste cose le fanno le software house, quelli che ti hanno venduto l’applicazione, io che c’entro! Come se dovessi fare reverse engineering dell’applicazione, ciao. Vabbè, faccio finta di niente e cerco un programmatore referente di sta benedetta software house. Appena trovo il suo contatto gli rompo le balle finché non mi caga e mi manda l’analisi, che tanto l’avevano fatta per forza. Niente, la giro al capo e quello è tutto contento e anche un po’ sorpreso perché ho fatto veloce. Vabbè.