omaggio alle vertebre

Non importa quanto la giornata sia stata orribile o insulsa: si finisce sempre lunghi distesi sul proprio letto — e non si è più una scimmia, un uomo, un uccello, e neanche un pesce. L’orizzontalità in natura è piuttosto una definizione geologica, e ha a che vedere con i sedimenti: è un omaggio alle vertebre ed è rivolta al futuro. Lo stesso, in genere, può dirsi di ogni sorta di appunti e note di viaggio: in essi la mente sembra stendersi sulla schiena e abbandonare ogni resistenza, pronta a riposarsi più che a fare i conti con la realtà.


[Iosif Brodskij, Dopo un viaggio, ovvero omaggio alle vertebre, da Profilo di Clio
trad. Arturo Cattaneo, Adelphi 2003, p. 11]